No Borders

ciao Pablito

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Leo Junior: “Se il Brasile avesse fatto 3-3, Paolo Rossi avrebbe segnato il quarto gol”.

Quel giorno la scena era tutta sua. Ha ragione Leo Junior. Quel giorno era il 5 luglio del 1982. Il mio ricordo di Paolo Rossi, alias Pablito inizia da quella giornata. Non avevo visto le prime due partite contro Polonia e Perù, e avevo visto molto distrattamente quelle contro Camerun e Argentina ma avevo sette anni, ci voleva davvero qualcosa di importante, di forte, per catturare la mia attenzione. Ecco, il momento della verità arriva quel giorno di inizio luglio, un’afosa giornata estiva italiana, c’è Italia Brasile, che nell’immaginario collettivo era già la partita delle partite e lo sapevo anche io che mi stavo avvicinando al mondo del pallone. Mi trovo al mare con i genitori e riesco nell’impresa di tagliarmi un piede, proprio quel giorno, con tutto ciò che ne consegue e quindi via al pronto soccorso, ma senza panico, perché sapevo che sarei arrivato a quell’appuntamento con la storia degli azzurri alle 17:15.
Non sapevo che fosse l’appuntamento con la storia per gli azzurri di Bearzot, ma soprattutto ero ignaro di chi fosse realmente Paolo Rossi, che era da poco tempo peraltro pure il numero nove della Juventus e lo avrei apprezzato e imparato a conoscere meglio, da campione del mondo, negli anni successivi da bianconero. Molti di quella squadra nazionale provenivano della Juve. Questo fatto decise definitivamente la mia squadra di tifo. Ma quella tripletta micidiale fu uno spettacolo che unì un paese sportivamente.
Il Brasile riuscì a riprenderci, per due volte. Ricordo Zico, che si lamentava della maglietta strappata da Gentile. Difensore di altri tempi, che poi tanto gentile non lo era. Prima annullò Maradona contro l’Argentina, poi Zico. Alla fine il Brasile si dovette arrendere al terzo gol di Pablito, che a sedici minuti dalla fine chiuse i giochi. Per anni Paolo Rossi fu un incubo per i brasiliani. In Brasile tutti sanno chi è Paolo Rossi. Quel pomeriggio Pablito era indemoniato. Per questa impresa ma non solo per questa, resterà per sempre nella storia del calcio mondiale, oltre che italiano. Una persona gentile Paolo Rossi, attaccante di un’altra epoca che ha fatto innamorare tante persone del pallone. Dopo quel mondiale diventai suo tifoso e tifoso della Juventus. Molti di quegli eroi del mundial spagnolo li ho ritrovati nella Juventus. Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Paolo Rossi era il nove, il centravanti. Gli eroi del mondiale più Platini e Boniek. C’era pure Bettega in quella fantastica Juventus che perse tutto, vincendo soltanto una misera Coppa Italia. Pablito vinse tutto con la Juve e chiuse l’esperienza bianconera con la tragica notte dell’Heysel nell’85.

Ma quella tripletta al mundial lo fece diventare eroe nazionale e fece piangere il Brasile intero. Resterà indimenticabile quel pomeriggio di luglio. Oggi, piangiamo tutti e piangeranno pure i brasiliani, di nuovo.

Ciao Pablito.

paolo rossi

pablito

Paolo Rossi con il Vicenza

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