No Borders

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murales_lapaz

In attesa di lasciare la Bolivia per andare a Puno, in Perù, sul lago Titicaca, mi ritrovo qui al Terminal Bus di La Paz, ad attendere la partenza. Ho appena mangiato il churrasco boliviano, carne e riso in bianco che puoi colorare con salse piccantissime. La Bolivia è senza dubbio un bel paese. Chiamato anche il Tibet delle americhe , per le sue temperature all’apparenza insostenibili a cominciare dalla sua capitale La Paz, è rimasto legato alle proprie tradizioni e alla propria indipendenza, recentemente festeggiata in tutto il paese. L’economia è la più bassa del Sud America. A La Paz, forse sarà anche difficile accorgersi della povertà, ma certamente a Uyuni è lampante la situazione che vivono i boliviani. Dai fili elettrici che fanno da vigile urbano al centro degli incroci alle numerose signore di una certa età che trovi agli angoli delle strade o a vendere qualcosa o semplicemente a mangiare qualcosa. Proprio in questo istante una signora mi ha chiesto un pò di soldini. Troverai sempre qualcuno in Sud America che ti chiederà soldi.

Sembrerà strano ma non ho fatto caso alla gente che masticava foglie di coca. Archiviato il discorso di portarle in Italia, le foglie di coca le consumerò solamente qui. Forse un giorno capiranno che le foglie di coca non sono molto diverse dal caffè o dal thé.

Al Terminal Bus di La Paz, c’è sempre un via vai di gente e di operatori turistici che cercano di vendere i proprio viaggi da La Paz in Bolivia o anche in Perù e Cile. Stanno tutto il giorno qui a gridare le varie offerte per Oruro, Potosi, Santa Cruz. Proprio a Potosi, da qualche settimana è in corso una protesta dei minatori che ha bloccato la strada di accesso e non fanno neanche partire. Ho sentito da alcuni spagnoli che un aereo per partire ha dovuto pagare una tassa rilevante. Qui i territori appartengono ai minatori o ai campesinos. Se non paghi non attraversi il villaggio e devi ritornare indietro. Decidono loro. Altro che proteste come siamo abituati a vederle noi in Europa. Qui quando si protesta, si ferma tutto e si blocca tutto e devi pagare per poter scappare.

A differenza degli altri terminal bus, qui a La Paz, il è wi-fi libero con ottima ricezione.

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