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La coca è una pianta della famiglia delle Erythroxylaceae, originaria delle regioni tropicali centro e nord-occidentali del Sud America. Vengono usate legalmente in Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia e il nord dell’Argentina¹.
Vengono usate per i problemi connessi all’altitudine, presente in quei luoghi in Sud America. Le altitudini sono varie e notevoli e se fino ai duemila metri di altezza l’organismo può resistere, arrivando ai quattro mila metri la pressione sale, creando un malessere generale che può sfociare in mal di testa e nausea. A questo si rimedia assumendo foglie di coca, o per via orale masticandole, creando una palla in bocca da succhiare o appunto creando un infuso con acqua calda (mate de coca) che è una cosa diversa dalla yerba mate. Le foglie di coca contengono gli alcaloidi che, sono alla base della produzione di cocaina ma la quantità di alcaloidi contenuti nella singola foglia è molto bassa. Questo fatto classifica le foglie di coca non come una sostanza psicotropa, cioè non agisce sulle funzioni psichiche del soggetto che le assume. Ad esempio, il mate de coca, cioè l’infuso di foglie di coca in una tazza di acqua calda contiene circa 4 mg di alcaloidi e la cocaina ne contiene almeno 20 mg. Questo determina il fatto che il mate de coca è semplicemente una bevanda stimolante, nulla più, proprio come può essere il tè o il caffè. Certamente ad un esame specifico per la cocaina il risultato sarà sicuramente positivo ma come già detto, il suo consumo è legale in Colombia, Perù, Bolivia ed Ecuador. Le foglie possono essere acquistate nei mercati ad un prezzo irrisorio o per la strada. Ricordo in Bolivia di averne comprate 500 g a circa 3 € e sono durate tanto. Peraltro negli ostelli trovi sempre foglie di coca quando fai la colazione e le puoi usare liberamente. Portarle in viaggio in Europa sarebbe un rischio, quindi credo sia meglio evitare. Il concetto che sono come il tè o il caffè ancora non è passato. È possibile acquistare le confezioni di Delisse, come se fosse un tè. All’arrivo in Italia non ci dovrebbero essere problemi. Anche portarle in Cile, un paese con la paranoia del traffico di droga, non è consigliabile. Buona parte del mio sacchetto l’ho dovuto lasciare in ostello in Perù, prima di attraversare la frontiera con il Cile. Questo perché scendendo dal Perù o dalla Bolivia in Cile, sono previsti controlli meticolosi da parte dei carabineros cileni. Sul bus, fanno scendere tutti e fanno aprire i bagagli. Un’infinità di tempo per controllare tutti. Puoi portarne una piccola quantità, questo si, ma conviene in ogni caso dichiararle alla dogana.
Il mio rapporto con le foglie di coca, almeno inizialmente non è stato dei migliori. Mi trovavo al confine fra Cile e Bolivia a circa 4 mila metri di altitudine sul livello del mare e l’aria già sembrava mancare. Quando sono salito in auto, un fuoristrada Toyota, per cominciare il percorso che mi avrebbe portato dopo circa 9 ore ad Uyuni, ho preso un po’ di foglie che erano già in auto e che l’autista mette a disposizione dei turisti. Eccole lì, a portata di mano. Se ne era parlato fra viaggiatori nei giorni precedenti e sinceramente senza nessun particolare interesse da parte mia. La testa mi girava già da un po’ per l’altura come se mi dovesse scoppiare (ma anche per la tequila della sera precedente) ma neanche con le prime foglie riuscivo a stare meglio. L’autista mi spiega come utilizzare al meglio le foglie. Bisogna prenderne qualcuna e in bocca crearsi una palla da succhiare. Questa cosa alla lunga mi creava nausea ma soprattutto il malessere dell’alta quota non mi passava. Prima di partire per questi luoghi lontani, sapevo della possibilità e soprattutto della necessità in taluni casi di prendere un po’ di foglie di coca, per alleviare le “fatiche del viaggio”. A differenza di numerose persone convinte che si trattasse di cocaina, avevo un’altra idea delle foglie di coca. Sapevo già che non si trattava di cocaina, anche senza informarmi nello specifico. Sono cose che si sanno, un po’ come sapere che l’alcol ti fa ubriacare. Ma in ogni caso avevo deciso di leggere qualcosa sul potere di queste magiche foglie e anche sui paesi dove era possibile comprarle e quali assolutamente no. Avevo pure visto qualche documentario sulla Bolivia dove il Presidente Evo Morales spiegava che le migliori foglie dovevano essere di un bel colore verde. Il mio pensiero riguardo alle foglie di coca, era quello degli anziani seduti per terra, che a forza di masticare per anni avevano perso i denti o quasi. Riesco ad avere qualche effetto rilassante solo dopo un po’ ma capisco che masticare le foglie non fa per me, meglio il mate de coca, in seguito sarà solo questo l’unico modo per usare le foglie di coca e combattere l’altitudine.
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¹ In Argentina è tollerato l’uso personale ma vietata l’importazione di foglie di coca.
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