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All’alba del 24 febbraio 2022, esattamente otto anni dopo l’inizio degli scontri nel Donbass, dove le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk decisero di separarsi dall’Ucraina, prende inizio quella che non viene definita né una guerra né un’invasione da parte dei russi ma bensì un’operazione militare con l’intento preciso di “denazificare” l’Ucraina, vista come un paese pieno di nazisti militanti e non. Si inzia così a parlare del battaglione Azov, qualche migliaio di membri, nulla più. Immancabilmente spuntano foto sul web dove vengono ritratti militari con la bandiera nazista, non si sa fino a che punto foto reali. Ma al di là di questo, è impensabile che tutta l’Ucraina, popolata da 44 milioni di cittadini, possa essere abitata solo da nazisti. La propaganda prende piede. Il termine “operazione militare” e “denazificazione” vengono ripetuti sul web, nei telegiornali, fino alla sfinimento. Putin sta riuscendo nel suo intento, cioè di far credere ciò che non è. E allora ecco che si discute pure sul ruolo dell’Ucraina e di alcuni ucraini durante e dopo la seconda guerra mondiale così da avvalorare la tesi della “denazificazione”. Ed è così che si sprecano le biografie di Stepan Andrijovič Bandera, figura di estrema destra della politica ucraina e fondatore dell’Esercito Insurrezionale Ucraino. Consiglio questo articolo su Il Foglio link
Si accusa pure il presidente Zelensky di essere un nazista e per giunta pure cocainomane, con un fotomontaggio che avrebbe scoperto pure un bambino di 3 anni. Ma sul web le cose ovvie non lo sono per tutti. Poi la realtà viene fuori, e ci si accorge a poco a poco che i nazisti stanno più dall’altra parte che dalla parte ucraina. La Brigata Wagner, con Dimitrj Utkin, fino al 2013 tenente colonnello del Gru (il servizio di intelligence di Mosca), considerato l’anima militare della brigata, ed Evgeny Prigozhin, “il cuoco di Putin”. Entrambi morti a metà agosto dopo l’abbattimento di uno jet privato, abbattuto dalla contraerea russa perché ormai troppo scomodi. Questi due sono solo quelli più famosi. Ma ce ne sono tanti, grazie al lavoro di @DonbasDIY non so in quale veste, tradotto e rielaborato da Marco Setaccioli @marsetac (in libreria con “Scemi di pace: Come i “pacifinti” ingannano l’Italia, diffondendo e mascherando le menzogne del Cremlino” link Amazon ) ecco un elenco di nazisti russi e filorussi da rabbrividire. Quale paese si dovrebbe “denazificare”adesso?
Pavel Gubarev, Il governatore della DPR, il quale sfoggia un simbolo che tra poco rivedremo, ma dall’aria familiare.
Alexander Barkoshov. Capo del Battaglione Neo Nazista Unità Nazionale Russa. Il nazionalismo gestito da Surkov ha costretto i neo nazisti a passare dai simboli nazisti a quelli russi ortodossi, facendo piccoli aggiustamenti alla classica svastica, ma senza riuscire a contenere certe esternazioni.
Mikhail Ronkainen da Mosca. A destra una foto dal suo VK, mentre a sinistra lo si vede issare una bandiera russa sull’edificio del Consiglio a regione di Karkhov al termine di una marcia pro-Russia il 1 marzo 2014.
Igor Bikeev mentre celebra un anno dall’annessione della Crimea.
Lutich Dmitrievich, separatista della DPR del battaglione neo nazista cosacco.
Vladimir Romanenko, propagandista della DPR
Ivan Okhlobystin, attore, regista, scrittore russo ed ex prete ortodosso. Collaboratore della macchina della propaganda russa, mostra un orologio sul quale è scritto “sono razzista”
Alcuni denazificatori di Mosca giunti a collaborare in Donetsk
Una di loro, la moscovita Maria Koleda, era capo del dipartimento delle pubbliche relazioni del Ministero degli Affari Esteri della DNR
Anatoly Yermakov, anche lui fervente antifascista e combattente della DPR
Viktor Krivoruczko, russo di Krasnodar Krai, anche lui ha combattuto per denazificare la DPR
Questa foto del Rusich deve essere finita per sbaglio qui. Perché non sembra che le persone ritratte abbiano atteggiamenti nazisti
Forse “solo” uno di quelli ha un dettaglio forse irrilevante. Mikhail “Lesnik” Komoloatkin, altro combattente del Donetsk, ha definito il fascismo “un’ottima idea”
Vladimir Volga che combatte per il Russki MIR in Donetsk
Yevgeny Mazepin, di Voronezh, indossa una maglietta che ritrae Corneliu Zel Cordeanu, politico di estrema destra romeno e fondatore dell’organizzazione nei-fascista Legione dell’Aecangelo Michele, detta anche Guardia di Ferro
Alexander Kobziev dalla località russa di Krasnodar Krai, membro del battaglione neo-nazista Kornilovtsky
Edward Matishin, eroe del movimento Novorossiya e membro del battaglione Vostok
Peter Barkashov, comandante del battaglione neo-nazista Unità Nazionale Russa
Il monarchico-fascista della DNR Vitaly Cheprunov
A questa foto forse non serve aggiungere descrizioni
Daniil Chernysh di Belgorod
Alexander Matyushin del battaglione neo-nazista Varyrag, fondatore della Repubblica di Donetsk
Alcuni membri del battaglione neo-nazista Chetnik provenienti dalla Serbia
Kirill Rimkus, membro del Rusich
La graziosa vincitrice del concorso di bellezza indetto tra le giocatrici di calcio femminile a Mosca
Rimanendo sempre in ambito femminile, questa è Yulia Kharlamova, ex agente dell’FSB, sorpresa a cercare di reclutare uomini ucraini per prendere d’assalto il parlamento ucraino e attaccare la polizia durante le proteste di Euromaidan
Sorok Sorokov, gruppo di fascio-ortodossi, imperialisti e neo-nazisti che operano in ambito della sicurezza per la Chiesa Ortodossa Russa e guardie personali del patriarca Kirill. Nel 2014 presero un treno fino a Odessa per creare i disordini dai quali scaturì il rogo della casa dei sindacati
Alcuni capi dei Sorok Sorokov (SS)
Anche il gruppo DPNI ha combattuto in Donbass
Gruppo Russki Obraz che ha combattuto in Donbas
I neo-nazisti del battaglione Terek Wolves che combatte con le insegne della Wermacht SS
Il battaglione neo-nazista Ratibor
Il capo dei provocatori giunti a Odessa prima del rogo, Anton Raeysky della Brigata Odessa. Precedentemente aveva militato nei Black Hundreds di Orel, Russia
I leader della DPR adesso
Gli ultras neo-nazisti russi mostrano le foto di criminali di guerra e del Movimento Novorossiya
Volontari neo-nazisti da Serbia, Francia e Spagna
Diversi volontari di Black Hindreds il gruppo fascio-ortodosso russo
Alexander Bednovs del battaglione neo-nazista Batman del GRU Spetznaz, che ha continuato a operare sotto il Rusich dopo la sua morte
Molti componenti dei gruppi neo-nazisti sono anche o sono diventati corrispondenti di guerra
Alcuni membri del battaglione russo Oplot, composto principalmente da neo-nazisti
Una delle prime foto de famoso Rusich, quando non era ancora arrivato ai suoi 200 membri
Il battaglione neo-nazista serbo Jovan Sevic
Alcuni skinheads russi si fanno riprendere in mutande e con la bandiera del BTW
Alcuni fascio-ortodossi imperialisti inneggiano al nazismo. È diffusa nell’ambiente la convinzione che Hitler fosse il salvatore della vera cultura russa
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